Siamo una specie ingombrante. Con le nostre attività, abbiamo notevolmente modificato tre quarti dell’ambiente terrestre e più del 60% di quello marino. Sfamarci, con la conversione di foreste e praterie in colture e pascoli, è l’attività che più di tutte ci spinge a modificare gli habitat.
La perdita di habitat è solo l’inizio di una catena di problemi. Significa perdere le specie che li abitano e rinunciare a quei servizi silenziosi e invisibili che un ecosistema funzionante ci garantisce ogni giorno – per esempio la nostra salute e quella delle piante che coltiviamo per sfamarci e curarci. Facciamo ancora fatica ad accorgercene, ma stiamo erodendo le fondamenta stesse delle nostre economie e dei nostri mezzi di sussistenza.
La buona notizia è che possiamo fare qualcosa. Uno studio pubblicato su Nature Sustainability ha mappato la possibile espansione dei terreni dedicati alla produzione alimentare entro il 2050 e ha valutato l’impatto di diverse soluzioni. Tra queste, l’adozione di una dieta che riduca il consumo di alimenti di origine animale, il dimezzamento dello spreco alimentare e l’ottimizzazione di commercio e produzione.
Gli studiosi hanno concluso che continuando sulla stessa rotta – con la crescita prevista della popolazione mondiale e nessuna variazione negli stili di vita e nell’ottimizzazione della produzione – nei prossimi trent’anni avremmo bisogno di oltre un quarto in più dell’attuale terreno utilizzato per produrre cibo. La perdita di biodiversità in Africa e America Latina sarebbe drammatica.
Adottare ciascuna delle soluzioni, in particolare l’ottimizzazione della produzione, potrebbe risolvere in parte il problema. La strategia vincente, però, sarebbe adottare tutte le soluzioni insieme: non solo ridurremmo al minimo la perdita di habitat, ma in molti Paesi il bisogno di terreno diminuirebbe nonostante un aumento della popolazione.
Lo studio, insomma, conferma ciò che sappiamo da tempo: non sarà una singola soluzione o un singolo cambiamento a risolvere completamente la sfida della sostenibilità ambientale. Dobbiamo agire in modo sinergico e globale per preservare il nostro pianeta e garantire un futuro migliore per tutti.