Facebook: Link nel Post o nel Primo Commento?
Algoritmo di Meta e penalizzazione dei link esterni
Le piattaforme social, Facebook in primis, puntano a trattenere gli utenti il più a lungo possibile. Di conseguenza i post che contengono link esterni nel testo tendono a essere penalizzati in visibilità rispetto a quelli senza link[1]. In altri termini, l’algoritmo di Meta tende a limitare la portata organica dei post che portano fuori dalla piattaforma, poiché Facebook ha interesse a non far “uscire” gli utenti. Come nota la Repubblica, “uno dei fattori che limita la visibilità dei post è l’inserimento di link che portano gli utenti fuori dalla piattaforma”, elemento che a parità di condizioni viene declassato dall’algoritmo[1]. Numerosi studi confermano questo comportamento: ad esempio, un’analisi su oltre 51 milioni di post Facebook ha rilevato che i post contenenti un link esterno ottengono circa la metà dell’engagement dei post senza link[2]. In generale, “il algoritmo… chiaramente favorisce i post senza link”, osservano i ricercatori, ponendo una sfida per chi vuole condividere link esterni[3].
Link nel testo vs. link nei commenti: proprio per evitare la penalizzazione algoritmica, molti social media manager hanno adottato la pratica di inserire il link esterno nel primo commento anziché nel testo del post. In questo modo il post principale risulta “pulito” da link, e quindi teoricamente non viene declassato dall’algoritmo. Si tratta di una tattica basata sull’ipotesi che Facebook rilevi meno (o ignori) un link presente tra i commenti rispetto a uno inserito nel copy del post[4]. Meta stessa nel 2025 ha iniziato a suggerire ufficialmente questa soluzione: diversi gestori di pagine Facebook hanno segnalato un avviso comparire negli Insights del Professional Dashboard che raccomanda “di non includere link nel testo del post” e “provare ad aggiungere un link nel primo commento”[5]. Questo messaggio di Meta, evidenziato anche da Social Media Today, è stato interpretato come una conferma ufficiale che i post con link nel caption hanno performance inferiori[5]. In parallelo, i dati interni di Meta mostrano che la grande maggioranza delle visualizzazioni su Facebook proviene da contenuti senza link esterni: il 97,3% di tutte le visualizzazioni di post negli USA va a post senza link che portano fuori dalla piattaforma[6]. Al contrario, la visibilità dei “link post” (post con anteprima di link) è andata calando nel tempo, segno che l’algoritmo tende effettivamente a sfavorirli[7].
Impatto sui post organici: reach e click
Miglioramento della reach e dell’engagement: Inserire il link nel primo commento si è rivelata una strategia valida per migliorare la portata organica e il coinvolgimento dei post (nel contesto organico/non a pagamento). I dati sperimentali indicano chiaramente il divario di performance tra un post che include un link nel testo e uno che invece lo omette. Uno studio su vasta scala (51 milioni di post di oltre 170 mila pagine) ha trovato che un post testuale senza link ottiene in media il 125% di engagement in più rispetto allo stesso post con un link[8], e una foto senza link riceve circa il 68% di interazioni in più rispetto a una foto con link[8]. Allo stesso modo, Sprout Social ha osservato che su LinkedIn (altra piattaforma che privilegia il tempo in-platform) i post con link spostato nei commenti hanno triplicato le impression rispetto a quelli col link nel testo (8.136 vs 3.309 visualizzazioni in media)[9]. Su Facebook, Social Insider conferma il trend: l’inclusione di un link nel post riduce il potenziale di engagement di circa la metà[2]. Eliminando il link dal testo principale (quindi mettendolo nei commenti), il post può “sfuggire” a questo freno algoritmico e raggiungere più persone, generando più reazioni e commenti[10][3].
Effetto sul tasso di clic: per quanto riguarda il CTR (Click-Through Rate), la strategia del link nei commenti presenta vantaggi e svantaggi. Da un lato, grazie a una reach organica più alta, il post viene visto da più utenti, il che può tradursi in un numero totale di clic maggiore anche senza link diretto nel testo. D’altro canto, il link risulta meno immediato da cliccare: su dispositivi mobili, ad esempio, i commenti non sono visualizzati di default mentre si scorre il feed, quindi molti utenti potrebbero non accorgersi subito della presenza del link nei commenti[11]. Questo significa che il tasso di clic percentuale potrebbe abbassarsi (perché tanti vedono il post ma solo una parte apre i commenti e clicca il link). Per mitigare il problema, è buona pratica segnalare chiaramente nel post che “il link è nel primo commento” e utilizzare l’opzione di commento in evidenza (pinnato) sulla propria Pagina, così che il link sia ben visibile in cima alla sezione commenti. Va anche notato che la gestione pratica è più onerosa: di default non è possibile programmare automaticamente il primo commento quando si schedula un post, quindi occorre aggiungerlo manualmente subito dopo la pubblicazione (alcuni tool di terze parti stanno introducendo la funzione di auto-comment scheduling per ovviare a questo limite)[12][13]. Nonostante queste accortezze necessarie, molti esperti ritengono valido fare questo “sforzo in più” per evitare i link nel copy, visto che i nuovi algoritmi mostrano chiaramente di penalizzare i post con link esterni[10]. In sintesi, nei post organici la tattica del “link nei commenti” può aumentare sensibilmente la reach e le interazioni – e indirettamente portare più clic complessivi – purché il link sia comunque messo in evidenza per gli utenti e il contenuto del post sia interessante e “social-first” (es. anticipando nel testo gli elementi chiave dell’articolo o sito linkato, in modo da incuriosire l’audience)[14]. Ricordiamo infine che, al di là dei link, il modo migliore per ottenere visibilità organica resta creare post che stimolino interazioni attive (commenti, condivisioni, reazioni), perché l’engagement elevato è premiato dall’algoritmo molto più di qualsiasi escamotage tecnico[15].
Post sponsorizzati (Facebook Ads): è utile questa strategia?
Per quanto riguarda i post sponsorizzati (inserzioni a pagamento), la pratica di mettere il link nel primo commento non è generalmente né necessaria né consigliabile. Meta stessa ha chiarito che il suggerimento di spostare i link nei commenti è specifico per i post organici, mentre le campagne pubblicitarie seguono logiche e standard propri[16][17]. In un’inserzione Facebook, infatti, l’obiettivo primario spesso è portare traffico esterno (ad esempio verso un sito web o una landing page), e la piattaforma fornisce formati ottimali per farlo – come gli Link Ads con pulsante CTA – senza dover ricorrere a stratagemmi. Quando si paga per promuovere un contenuto, l’algoritmo pubblicitario distribuirà comunque l’annuncio al pubblico scelto; in questo contesto includere il link direttamente nell’ad è la procedura standard e più efficiente, perché permette all’inserzione di ottimizzare il risultato desiderato (click, conversioni, ecc.) tracciando le azioni degli utenti.
Inserire il link solo in un commento di un post sponsorizzato può essere controproducente per vari motivi: (1) Minore praticità per l’utente: l’utente vede l’ad nel feed ma potrebbe non vedere subito i commenti, perdendo il link o dovendo fare un passo in più per trovarlo. Ciò probabilmente riduce il numero di clic utili, soprattutto su mobile dove i commenti sono compressi[11]. (2) Ottimizzazione e tracking: le campagne Facebook Ads utilizzano il machine learning per ottimizzare la delivery in base all’obiettivo (es. “Traffico” per ottenere click sul link). Se il link non è riconosciuto nell’annuncio stesso, la piattaforma non può ottimizzare correttamente per i clic né misurarli in modo accurato. Si rischia quindi di uscire dalle logiche di ottimizzazione dell’algoritmo pubblicitario, pagando magari per “coinvolgimento” o visualizzazioni senza ottenere effettive visite al sito. (3) Violazione implicita delle best practice: Facebook potrebbe interpretare il link nei commenti di un ad come un tentativo di bypassare le sue regole di qualità o di tracking, con potenziali effetti negativi (anche se non ufficialmente sanzionato, è una pratica non prevista dai design delle Ads). In sintesi, per le inserzioni è preferibile inserire il link nel corpo dell’annuncio o come pulsante call-to-action, seguendo le linee guida ufficiali del Business Manager.
Esistono casi particolari? Alcuni inserzionisti hanno sperimentato soluzioni ibride per ridurre i costi pubblicitari, ma sono approcci non convenzionali. Ad esempio, nel settore musicale c’è chi promuove un breve videoclip come inserzione (obiettivo visualizzazioni video, tipicamente economico) e poi condivide il link YouTube del video completo nel primo commento della inserzione stessa: in un caso riportato, ciò avrebbe portato a ottenere visualizzazioni e click verso YouTube a un costo 10 volte inferiore rispetto a una normale campagna “link clic”[18]. Questo escamotage sfrutta il fatto che Facebook non “vede” un link nel contenuto sponsorizzato (trattandolo come un semplice video nativo, più economico da distribuire) mentre l’utente interessato può comunque trovare il link esterno nei commenti. Tuttavia, si tratta di un trucco di nicchia, con grossi limiti: non garantisce che il pubblico noterà o cliccherà il link, e soprattutto non consente di ottimizzare per utenti propensi al clic (viene ottimizzato solo per visualizzazioni video). Per la maggior parte delle aziende, questo approccio rischia di produrre molto view ma pochi risultati concreti (clic qualificati, conversioni misurabili). Pertanto, nel contesto delle Facebook Ads la strategia “link nei commenti” è generalmente sconsigliata: è meglio usare direttamente inserzioni con formati ad hoc per link (con anteprima e pulsante), assicurandosi al contempo che l’annuncio sia coinvolgente e pertinente per ottenere un buon punteggio di qualità. In più, se l’obiettivo è aumentare la portata organica prima di sponsorizzare, si può sempre pubblicare un post organico senza link (per massimizzare reach e interazioni) e aggiungere il link nei commenti, per poi eventualmente “boostare” quel post con budget pubblicitario: in tal caso si combinerebbe un’alta reach organica iniziale con la spinta aggiuntiva a pagamento, mantenendo però il link confinato nei commenti. Questa tecnica ibrida può funzionare per aumentare la visibilità e portare traffico, ma richiede monitoraggio attento dei risultati (verificando, ad esempio, quanti clic provengono dal link nel commento di un post sponsorizzato).
Conclusioni e linee guida recenti
In conclusione, Meta attualmente tende a penalizzare i post organici che contengono link nel testo, privilegiando invece contenuti che mantengono gli utenti sulla piattaforma[1][6]. La pratica di spostare i link esterni nel primo commento si è diffusa proprio per aggirare questa logica algoritmica: diverse analisi e test suggeriscono che funziona, ossia i post “link in bio/commenti” ottengono più visibilità e engagement rispetto ai post con link tradizionale nel testo[2][3]. È comunque importante continuare a creare contenuti di qualità che stimolino interazioni significative, perché l’algoritmo di Facebook premia soprattutto il coinvolgimento autentico degli utenti[15]. Per i post organici quindi la strategia è valida per ampliare la reach e potenzialmente i clic (pur con l’accortezza di segnalare il link nei commenti e considerarne la minore visibilità su mobile). Viceversa, nei post sponsorizzati (Facebook Ads) tale strategia non apporta benefici evidenti: le Ads hanno meccanismi propri e non subiscono la stessa penalizzazione (state pagando per la distribuzione), dunque è più efficace attenersi ai formati pubblicitari previsti e rendere il link subito accessibile nell’annuncio. Anzi, Meta ha esplicitamente indicato che il consiglio di usare il primo commento per i link è rivolto ai contenuti organici, non alle inserzioni a pagamento[17].
In definitiva, le linee guida emergenti nel 2024-2025 possono essere riassunte così: per massimizzare la visibilità organica, evita di inserire link cliccabili nel testo del post; se devi condividere un link esterno, mettilo nei commenti (magari dopo aver fornito nel post stesso un’anteprima o sintesi del contenuto, così da incuriosire gli utenti a cercare il link)[15]. Questa raccomandazione è ormai semi-ufficiale: nel 2025 Facebook ha mostrato messaggi negli Insights suggerendo esplicitamente di “aggiungere i link nei commenti invece che nel caption”[5]. Per le campagne sponsorizzate, invece, continua a utilizzare i link nel modo classico (nel post o tramite pulsante CTA), concentrandoti sulla rilevanza e qualità dell’annuncio. Come sempre, è utile testare diverse soluzioni e monitorare i risultati: l’algoritmo di Meta evolve continuamente, ma attualmente “i post con link non rendono altrettanto bene” in organico[19], mentre l’engagement genuino e i contenuti nativi (foto, video, testo) restano i fattori chiave per performare al meglio sul News Feed.
Fonti: studi e report sul funzionamento dell’algoritmo di Facebook e sull’impatto dei link esterni[2][3]; articolo la Repubblica (Tech) sulla “leggenda” del link nel primo commento[15]; comunicazioni di Meta e analisi di Social Media Today/Social Insider (2024-2025) sulle performance dei post con link[6][9]; linee guida Meta e best practice per Facebook Ads[17]; discussioni community e case study specifici (es. promozione video musicali)[18].